Usare Google Ads per promuoversi online significa raggiungere un gran numero di utenti di Google interessati ai prodotti e servizi che vendi, nel momento in cui ne hanno realmente bisogno.
Ma quali sono le novità di questo strumento? Ne parliamo con Andrea Testa .
Google Ads ci ha sottoposto a 18 mesi di stress test. Cambiando più volte se stesso e le proprie dinamiche. Oggi è una piattaforma che ha succhiato anima e sangue per dare input alla propria intelligenza artificiale e devo dire che sinceramente è diventata impeccabile. Purtroppo ha dinamiche troppo collegate al budget. Ha bisogno di foraggio e se le manca, non performa.
Temo che il suo futuro sia sempre più lontano dall’attività locale – per quanto invece il mondo sia sempre più “glocal” – destinando le performance, quelle vere, solo a chi potrà armarsi di lungimiranza. Pensiamo ai video, che oggi sono una forma di ingaggio di fase alta formidabile, ma solo se hai dei video studiati. Quindi soldi per farli e soldi per promuoverli. Spesso mi contattano persone che dicono che la Display non performa, i video non portano conversioni e gli annunci non si vedono. Ecco… qui c’è un discorso culturale, sul quale Google ha sempre lavorato poco, lasciando molto spazio ai professionisti.
In sintesi, Google Ads oggi funziona benissimo, mai così bene dal 2004 anno nel quale ho fatto la prima campagna, ma a differenza di prima chiede soldi. Prima si accontentava e tutti erano contenti.
La sua storia col digitale. Ancora molti clienti si chiedono perché non vedono il proprio annuncio su Google Ads.
I tempi di sviluppo. Motivo per il quale da qualche mese, abbiamo praticamente internalizzato tutto.
L’arroganza. E detto da me che credo sia la mia principale dote. Esiste arroganza e arroganza. Quella a difesa del cliente e quella a difesa di se stessi. Molti colleghi sanno solo difendere se stessi.