Capiamo meglio cos’è l’Influencer Marketing insieme a Gloria Bassi di Inflooendo e come può essere integrato in una strategia aziendale.
L’influencer marketing è un nuovo strumento di comunicazione, che sta conquistando sempre più aziende.
L’obiettivo principale è quello di favorire l’awareness, facendo in modo che siano altre fonti a parlare del brand.
Lavora prevalentemente “upper-funnel”, quindi in quella fase dove l’utente è ancora in fase di analisi, ben distante dalla conversione, ma ci possono anche essere casi in cui ci sono particolari promozioni spinte da call-to-action che inviati a un’azione specifica, come l’utilizzo di un coupon di sconto.
In un momento dove tutti puntano alle performance, non è sbagliato ogni tanto guardare indietro e chiedersi chi sono i propri clienti.
Si continua a insistere su profili che già si conoscono, sui top spender, precludendo altre possibilità, insistendo su chi già si conosce e non andando mai alla scoperta di qualcosa di nuovo.
Mentre invece lavorare ancora nella fase di awareness può aiutare a trovare nuove strade, magari anche riuscire a intercettare qualche target a cui non si aveva mai pensato.
L’influencer marketing ha comunque tante sfumature…
Ci sono gli influencer conosciuti, che hanno milioni di fan, che generalmente vengono
ingaggiati per un singolo incarico che assicura grandi numeri.
Ci sono i micro-influencer, cioè utenti con un numero discreto di fan, magari qualche
centinaio; e in questo caso l’azienda ne ingaggia più di uno, lavorando in quantità.
Infine c’è Inflooendo, che lavora in una logica di native advertising sui social, collaborando con community più o meno verticali e anche con grandi editori, come per esempio il gruppo Manzoni e Sport Network.
Inflooendo si occupa di veicolare post Facebook e Instagram su pagine che risultano in target con il prodotto o servizio da sponsorizzare e i cui fan sono potenzialmente interessati.
Vengono realizzati con un tone of voice simpatico, curioso, informativo o emozionale, in grado quindi di dare qualcosa in più all’utente e mantenere la logica native.
L’obiettivo è quello generare brand awareness da parte di fonti autorevoli e community davvero fidelizzate.
Le campagne di Inflooendo sono veicolate attraverso la sponsorizzazione tradizionale di Facebook, e spesso il cliente non riesce a capire quale sia il vantaggio di Inflooendo rispetto all’adv che potrebbe fare il brand stesso sui social con i propri mezzi.
Il mezzo utilizzato è il social ma la grande differenza sta nel fatto che il post non viene realizzato dalla pagina del cliente, ma da altre fonti attendibili, in target con gli interessi degli utenti, diventando native advertising.
I fornitori di Inflooendo sono gli editori, un elemento fondamentale.
Le audience che offre Inflooendo sono anche di nicchia, abbiamo editori specifici, con i quali può succedere di collaborare anche solo un paio di volte all’anno.
In realtà questa non è scarsa collaborazione, ma è attenzione al dettaglio, perchè Inflooendo non vuole essere pubblicità fastidiosa ma si rivolge a un target specifico e davvero interessato, con una comunicazione curiosa, informativa o emozionale, che possa essere quindi davvero interessante e di successo!
Il settore si evolve velocemente, ma a volte credo che possa servire un lieve ritorno alle origini.
Siamo ormai sempre orientati alla performance, abbiamo paura di provare qualcosa di nuovo, perchè per paura che non converta.
Se però ci fissiamo su questo concetto, lavoreremo sempre sullo stesso target, sempre allo stesso modo e non ne verrà mai fuori qualcosa di nuovo.
Per questo trovo che potrebbe essere interessante un “ritorno all’awareness”, ovviamente profilata. Permette di fare dei test, vedere se c’è interesse, comunicando con un pubblico al quale magari non avevamo pensato e che invece potrebbe poi dimostrarsi interessato. Ovviamente essendo qualcosa di nuovo non arriverà subito la conversione perchè il prodotto va prima presentato.
C’è ancora bisogno di fare awareness e bisogna anche poi essere in grado di trasformarla col tempo in qualcosa di concreto. In questo modo credo che un brand possa crescere molto.